Ravensong. Il canto del corvo, di T. J. Klune

Questo libro di quasi 600 pagine l’ho letto e divorato in tre giorni, e questo credo dica già tutto. 

Ma lo so, vi aspettate una recensione più precisa, ed eccovi accontentati! 

RAVENSONG. IL CANTO DEL CORVO è un libro che non mi aspettavo. Attendevo questa uscita con un entusiasmo pazzesco, perché come detto precedente la penna di T.J. Klune e la sua capacità di trasmettere emozioni e raccontare i personaggi mi avevano già conquistato in Wolfsong, e in effetti in questo volume ho potuto ancor di più apprezzare l’autore, perché è riuscito nuovamente a stupirmi.

La storia riprende seguendo il punto di vista di Gordo, il mio personaggio preferito della saga, e questo già è stato un punto a favore. La narrazione è più matura, il punto di vista meno ingenuo, più cinico, più adulto e il romance rispecchia questi fattori, ha un carattere meno prepotente, un taglio più naturale, una forma capace di adattarsi al protagonista e a quello che è il suo trascorso che riviviamo grazie ad una struttura narrativa che si sviluppa su due filoni temporali.

Ci troviamo ad andare avanti e indietro nel tempo, tra presente e passato, conoscendo quel passato citato nel primo libro che tuttavia si arricchisce di forme e colori, situazioni e dinamiche che stupiscono a primo impatto, ma che diventano sempre più chiare, mentre il presente scorre veloce, anche in questo libro, andando avanti di anni, sviluppando una trama sempre più accattivante che tuttavia proprio per questa struttura si discosta dal ritmo sperato.

Ho amato i capitoli sul passato di Gordo, ho amato l’intero libro in realtà, e sì, l’ho letto in pochissimo tempo perché mi ha appassionata e ho praticamente corso tra le pagine, ma T. J. Klune mi ha sempre riportata ad un ritmo normale, ad una lettura meno frenetica, ricordandomi di gustarmi ogni pagina perché dopotutto chissà quando arriverà il terzo volume!

Una capacità che non è banale e che rispecchia l’andatura che già nel primo volume avevo apprezzato, una struttura e una narrazione che dettano i tempi di lettura e che ci permettono di leggere il libro così come l’autore lo ha pensato, obbligandoci a prendere il giusto tempo per digerire emozioni.

Un aspetto che emerge meno estremizzato rispetto al primo volume che si era rivelato anima e cuore, perché qui ci troviamo a seguire un protagonista differente e l’autore ha modellato la narrazione anche seguendo questo aspetto, un carattere che ho apprezzato molto perchè dimostra la capacità di T.J. Klune di adattarsi, di cambiare prospettiva, di mettersi nei panni dei personaggi, scegliendo di trasmetterci la loro essenza con ogni strumento a sua disposizione. E sotto questo punto di vista, Ravensong si dimostra un libro perfetto, perché arricchisce il primo libro, dimostrandosi quasi totalemente differente.

Ma alcuni punti fermi restano, dei caratteri confortevoli che ci ricordano cosa abbiamo letto, da dove arriviamo mentre ci dirigiamo verso l’epilogo di questo secondo volume. Un finale che non può essere altro che il trampolino per il terzo il libro, che adesso mi ritrovo ad attendere con urgenza, con il desiderio di leggere ancora non solo questa storia, ma la penna di T.J. Klune che spero potrà conquistarmi nuovamente e magari stupirmi, come è capitato con questa lettura!